Loredana Valenzano's BLOG

Something about me, my daily life, science, music, news, curiosities and so on...

Friday, April 18, 2008

L'orologio degli dei

“…canterò con la Musica la gioia di vivere, ogni momento bello o brutto, qualunque sarà la mia condizione." (G. Allevi)
http://www.youtube.com/watch?v=Q_721aAuMlg

Thursday, April 17, 2008

Primi scatti

Dopo le migliaia di foto (grazie digitale!) che abbiamo scattato ad Emanuele da quando e' nato, finalmente e' il suo turno. Cosi', come nonno Gigi aveva insegnato a Mau a fare fotografie, Mau sta insegnando ad Ema. Ed e' un bel passaggio di consegne. Dopo qualche tentativo di taglio "artistico-contemporaneo" (vedi sotto), ecco un classico scatto famigliare a mamma e papa' di cui Ema, giustamente, va molto fiero. Alla domanda "come si fanno le foto?", lui si chiude un occhio con l'indice e con l'altra mano fa segno che bisogna schiacciare il pulsante giusto. Ma come si sa quando e' il momento di scattare? L'insegnamento di Mau ad Ema e' "guarda nella macchina e quando vedi bene qualcosa che ti piace, scatta." E lui lo fa.


Friday, April 11, 2008

Get the London look!

Finalmente siamo riusciti ad ottenere un taglio di capelli da ometto per il nostro Emanuele. Dopo sforbiciate a destra e manca e pettinature stile "scodella rovesciata", ecco un taglio degno di questo nome che durera' un po' piu' a lungo nel tempo e che gli dona, sebbene gli dia un aspetto piu' "maturo".


Monday, April 07, 2008

La disfatta del guerriero

Dopo la piacevole gita sabatina in quel di Asti, abbiamo passato la domenica pomeriggio in casa, che nella bella stagione guadagna una stanza in piu': il balcone! Col bel tempo infatti, siamo soliti lasciare la porta della cucina spalancata per sfruttare appieno tutto lo spazio "giocabile" dell'appartamento. Scopo della domenica casalinga era principalmente quello di portarci avanti con la definitiva sistemazione della casa che negli ultimi mesi ha subito un drammatico arresto. Ma col bel tempo viene anche voglia di dedicarsi ad abbellire il nido. Senza contare che tra meno di tre mesi avra' luogo la festa di compleanno di Emanuele e per quella data esigo di non avere piu' scatoloni in giro per casa. Considerando poi che vogliamo trasferire il lettino di Emanuele nella sua cameretta, dove pero' al momento alloggiano le ultime scatole, e' davvero giunto il momento di chiudere il trasloco! Detto questo, ieri abbiamo aggiunto una nuova mega-mensola alla nostra biblioteca "da soffitto". Il colpo d'occhio e' notevole e molto piacevole. Vista la dimestichezza con la quale Mau ha fatto praticamente tutto da solo in cosi' poco tempo, direi che le prossime 5 saranno sistemate entro la settimana ;)
Comunque sia, il pomeriggio e' passato in fretta disegnando e giocando con Emanuele, cucinando e occupandoci della casa. Il pargolo, sveglio dalle 9 del mattino, eccitato e sempre pronto ad aiutare in casa, non ne ha voluto sapere di fare il sonnellino pomeridiano. Cosi' e' miseramente crollato alle 20:00 mentre stava cenando. Dopo una tirata unica di 13 ore, si e' svegliato questa mattina alle 9:00 arzillo e pimpante pronto ad iniziare una nuova settimana.

Gita ad Asti

Approfittando dell'arrivo della primavera, abbiamo dato il via ad una serie di gite fuoriporta che ci permettano di fare prendere un po' di aria meno sporca a Emanuele, fare qualche foto, vedere posti semi-nuovi e girare un po' in treno. Primo appuntamento, Asti.
Dopo 44 minuti di treno eccoci uscire dalla stazione astigiana e andare incontro al nostro amico Umberto che ci aspetta in Piazza del Palio. Con nostra sorpresa, la cittadina si presenta deserta. L'ampia zona pedonale e la pochissima gente, ci permettono di girare in liberta' e lasciare che Emanuele possa scorrazzare intorno a noi senza troppe preoccupazioni. Media passeggiata, pranzo in pizzeria, lunga passeggiata, foto, sosta di ristoro mentre Emanuele dorme nel passeggino dopo avere dato fondo alle sue energia sull'acciotolato del piazzale del Duomo di San Secondo, rientro in stazione e partenza verso Torino.
Il tempo era splendido: sole e venticello. Emanuele si e' divertito sia in treno che ad Asti dando anche luogo a qualche originale siparietto per farsi notare da Umberto. La giornata e' scivolata via piacevolmente lasciando dietro un piccola scia di foto.
Prossima meta: Candelo (Biella) e il suo ricetto medievale.






Friday, April 04, 2008

La sindrome della mamma perfetta

Ho appena letto sul sito di Repubblica, un breve articolo dal titolo "La sindrome della mamma perfetta". La versione integrale uscira' domani sull'inserto "La Repubblica delle Donne". L'articolo illustra la volonta' delle mamme dei giorni nostri di essere mamme perfette, pur non rinunciando alla propria identita' e quindi al proprio lavoro, ai propri interessi, alla propria sessualita', alla propria femminilita' in generale. Argomento attuale e in cui ovviamente mi sento tirata in causa.
E' innegabile che una famiglia non composta solamente da adulti, richieda molto piu' impegno in termini di tempo e di capacita' organizzative. Fino a quando si e' una coppia, e' piu' facile tirare tardi al lavoro, magari farsi un aperitivo coi colleghi prima di andare a casa, mangiare "un toast e via", dedicarsi ai propri hobbies durante il fine settimana, "trovarsi" con piu' liberta' col proprio compagno, andare anche solo al cinema. Quando si e' in tre (o piu'!) e' ovvio come le priorita' debbano cambiare. Per quella che e' la mia esperienza, diventare genitore da "grandi" e' un grande privilegio al giorno d'oggi. Si e' piu' sicuri di se', della propria identita' e dei propri limiti. Si e' piu' disposti ad ascoltare gli altri e a condividere i dubbi prima che diventino preoccupazioni. Si e' pronti a non prendersi troppo sul serio e ad ammettere i propri errori.
E' ovvio che si cerchi di raggiungere la perfezione (che peraltro e' un concetto assolutamente soggettivo) e quindi si faccia il tentativo di fare andare d'accordo tutti gli impegni che si hanno...

Alla mattina la sveglia suona impietosa. Inizi la giornata con uno sbuffo. Poi ti volti e vedi Maurizio che dorme. E' in una posizione strana, per limitare al massimo il proprio russare per permetterti di dormire il piu' possibile in modo continuativo. Sposti l'occhio qualche metro piu' in la' e vedi Emanuele nel suo lettino che respira in maniera perfetta, ritmica, serena. Ha la bocca chiusa e respira solo col naso. Ha il profilo paffuto, tondo, tipico dei bambini. Le ciglia lunghe, lunghissime. I capelli biondi (tanti!) spettinati. Una mano chiusa a morbido pugno sulla testa, ne racchiude qualcuno. Sorridi di buon umore. Vorresti annusarlo e riempirlo di baci, ma non puoi perche' altrimenti si sveglia e poi non hai piu' cuore di andartene. Ti rigiri e guardi fuori della finestra le guglie del Tempio Ebraico. Le persiane sono perennemente aperte per lasciare che entri sempre luce. Pensi a come organizzare la mattina: ok... coraggio! Ti prepari alla veloce, poi esci (ricordati il sacchetto dell'immondizia e attacca la lavatrice che Mau ha preparato ieri sera... ah, ti ha lasciato il biglietto allo specchio del bagno con un cuoricino... meno male!). Citofoni a mamma per salutarla (magari, sali persino a fare due ciance e a fare colazione!). Attraversi il mercato di Piazza Madama (vedi mai che ci sia il banco con la roba da bambini.... quello dove gli avevi preso quella bella tuta a 6 euro qualche tempo fa). Imbocchi Via Madama e arrivi a teorica. In mezzo, nessuna sosta. Solo lo schema della giornata lavorativa in mente.... salvo imprevisti che ci sono sempre... Arrivi a teorica. Saluti tutti (bella abitudine che ti migliora l'umore e bel modo per dire "ok, sono in servizio"). Ti siedi, controlli la posta (solo spam!!!). Controlli qualche blog che ti interessa, se ci sono news metal, se le tue foto in Flickr sono piaciute. Inizi a fare quello che ti eri prefissa. Dopo 3 minuti arriva Dovesi.... "Ciao Loredana, senti c'e' un progetto da scrivere per chiedere fondi al Ministero. La scadenza e' tra tre giorni. Come sono andati i conti di 'sta notte? Allora le tabelle con le cariche elettroniche dei granati sono a posto? Le trovo su zeta sotto loredana/articolo_granati/? Alessio ti ha detto dell'almandina? Ti ho girato i messaggi di due studenti che chiedono dell'esame. Rispondi tu, per favore? Hai chiesto a Mimmo se possiamo usare i nodi sul nuovo cluster? Ti sei iscritta alla conferenza Cecam?" Il piu' delle volte, saluti, sorridi perche' ormai lo conosci e ti va bene cosi'; quando torna nel suo ufficio prendi fiato e con calma riorganizzi tutta la mattinata da cima a fondo. Ricevi l'email di Mau con le news da casa (Ema ha fatto colazione, ha gia' anche fatto la cacchina mattutina e ora sta "cucinando" col set di pentolini che gli hai comprato ieri al mercato). Arriva l'ora di pranzo. A volte mangi con gli altri, spesso ti porti qualcosa da casa, cosi' risparmi un pochino e ne approfitti per aggiornare il blog (come in questo caso). Poi riprendi a lavorare, sperando di riuscire a spuntare piu' cose possibili dalla liste delle "cose da fare" che giace inerme alla tua sinistra. Il pomeriggio passa veloce, con qualche battuta ogni tanto e un po' di via-vai tra una stanza e l'altra. Alle volte succede anche che ci si arrabbi. Magari perche' ti sei alzata col piede storto. O perche' sei semplicemente stanca e hai paura di non riuscire a fare tutto e di deludere le aspettative degli altri. Se la tipologia di lavoro del giorno lo permette, riesci persino ad ascoltare un po' di musica mentre lavori. Magari ti bevi un caffe' o ti mangi un ghiacciolo all'arancia (come ieri). Fai un po' di cose. Arrivano le 18:45 e ti ricordi che devi ancora passare al GS per evitare di dovere andare a casa domani con 5 borse della spesa! Cavoli! E devi ancora fare un sacco di cose... ok, calma! Chiudi le piu' urgenti e piu' veloci. Passi da Dovesi per aggiornarlo sulla situazione sui vari fronti. Tanto se non lo fai tu, ti ferma lui. Hai gia' la giacca addosso cosi' capisce che stai per andare via.... sei troppo furba! In realta' spesso devi ancora passare un attimo alla tua postazione per controllare qualche dato di cui assolutamente non ti ricordi nulla... ma lui si'... e ti chiedi come accidenti faccia! Numero riferito. Fai il giro per salutare chi e' ancora li' a lavorare ed esci. Scendi le scale. Prendi il telefonino e leggi l'ora.... con orrore vedi che sono le 19:15 (ma come hai fatto a fare quest'ora?????). Accelleri il passo e intanto componi il numero di Mau. E' ancora in magazzino ma spera di schiodare presto. Col fiatone gli dici che lo richiami non appena sei in coda alle casse al GS. Stai per attaccare e gli chiedi se c'e' qualcosa di urgente da comprare. Senti un "mmmmmhhhh, mah su due piedi direi di no". OK. Dai un bacio nel microfono quando ormai ti e' gia' partito il dito per chiudere la chiamata. Arrivi al GS. Un'occhiata fulminea per constatare la situazione alle casse. Un coda infinita. Sbuffi contro la gente che si riduce alle 19:15 a fare la spesa.... come te... Un respiro profondo per fare mente locale su cosa manca in casa. Sembri Valentino Rossi alla guida del carrello della spesa. Con sicurezza ed esperienza ti muovi a slalom tra gli altri clienti ritardatari, senza investire nessuno e sfiorandone le caviglie. In 7 minuti hai fatto la spesa. Arrivi alle casse. Vai sicura alla cassa piu' vicina all'uscita che statisticamente sai essere quella con la coda meno lunga perche' la gente si ferma sempre alle altre. Forse perche' non osa chiedere permesso. Tu osi. E ci guadagni in tempo. Sei troppo furba! Chiami Mau per dirgli che sei in coda. Lui sta scendendo dal pulman davanti al teatro Colosseo per andare a prendere Emanuele dai suoi all'inizio di Corso Raffaello. Li ha gia' chiamati per trovarlo pronto e non perdere troppo tempo. E' il tuo turno di pagare. Fai una stima del numero di borse che ti possono servire per trasportare senza che le tue braccia ti si allunghino di 10 centimetri, tutto cio' che sei riuscita a mettere nel carrello in 7 minuti.... "Mi puo' dare 4 borse, per piacere?".
Rimetti tutto nel carrello... le borse le tieni in mano altrimenti le metti sotto e poi devi di nuovo togliere tutto dal carrello! Ti metti in un angolino e sistemi con cura e metodo la spesa nelle borse, cercando di organizzarle "per argomento". Esci e vai in Corso Raffaello ad aspettare i tuoi uomini. Guardi le vetrine di Schenone per ammazzare il tempo. Fremi un po' perche' non vedi Emanuele sveglio dalla sera prima. E sai che lo troverai un po' piu' grande, forse addirittura un po' piu' alto. Avra' imparato delle nuove parole, avra' fatto qualcosa di nuovo. E tu non sei stata la prima a vederlo fare quella nuova cosa e a dire quella nuova parola. Eccoli! Emanuele da' la mano a Mau. Capisci che Mau gli dice qualcosa. E lui gli risponde ma non distoglie lo sguardo dal punto che gli ha indicato il papa'. Tu fai qualche passo verso di loro. E dopo qualche secondo lui ti vede, ti riconosce e ti indica esplodendo in un sorriso. A te si apre il cuore e ti viene quasi da piangere. Perche' lui fino a 21 mesi fa non c'era. E per molti anni prima non c'e' stato. Ma quando una sera in Olanda, parlando con Mau, si e' insinuata la sensazione che mancasse qualcosa, abbiamo subito capito cosa fosse. Ed ora e' li'. E ti guarda, ti bacia, ti racconta cosa ha fatto dai nonni col suo bizzarro vocabolario. E tu lo capisci! Capisci quello che dice e gli rispondi! Sorridi e con le braccia che si stanno allungando solo di 5 centimetri per il peso delle 4 borse, ti avvii verso casa con la tua famiglia cercando di mettersi d'accordo su cosa preparare per cena tenendo presente i gusti di uno, dell'altro e la tua dieta che non vuoi smettere perche' per il secondo compleanno di Emanuele vuoi essere in forma.

E' giovedi' sera. La sera del crollo. La sera piu' nervosa. La casa e' un disastro! Il giorno prima sei andata in piscina con Emanuele. Ora nuota da solo quindi per te sono tre quarti d'ora di rilassamento in una vaschetta riscaldata in sua compagnia. Il giorno dopo sara' venerdi'. Rush finale e poi il weekend! Un po' piu' di sonno, tanto tempo con Emanuele e Mau, un po' di tempo a cucinare. Mau pulisce la casa mentre con Ema fai un giretto al mercato. Spesso si esce anche al pomeriggio. E' arrivata la bella stagione. Tempo di giocare a pallone al Valentino o fare qualche piccola gita in treno.

La mia morale: non c'e' morale. Ognuno fa quello che si sente e come si sente di farlo. Ognuno di noi e' diverso e organizza la propria vita secondo le proprie priorita'.
Ora che ci penso tutto sommato forse una morale c'e': c'e' un tempo per costruire per se stessi e c'e' un tempo per costruire per gli altri.

Thursday, April 03, 2008

TU!

"Ema, tu che dici se passiamo l'aspirapolvere?"
"Ema, tu cosa vuoi mangiare per cena?"
"E tu, Ema, hai sete?"
...
A forza di sentirsi appellare col "tu", Emanuele crede di chiamarsi "tu".... infatti alla domanda "come ti chiami?" ora risponde dicendo "TU!".

L'altra sera gli ho cantato "Almeno tu nell'Universo" di Mia Martini e lui incantato aspettava di intonare con me il "tuuuuuuuu".
Per i pochi che non conoscessero l'inciso di questa canzone, la riporto nel seguito.
Cercate di non piangere come la sottoscritta ogni volta che lo sente....

"Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
Un punto, sai, che non ruota mai intorno a me
Un sole che splende per me soltanto
Come un diamante in mezzo al cuore.
Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo!
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero di più, di più, di più."

Lo so, lo so... sto invecchiando.... e sono mamma.... e sono fortunata...

Wednesday, April 02, 2008

Vocabolario

Proseguono i miglioramenti di Emanuele nel parlare. E' davvero stratosferico sentire con quanta capacita' e prontezza riesce a ripetere parole di uso comune, la cui pronuncia di avvicina sempre di piu' alla forma corretta. Parole che lui conosce, che ha immagazzinato nella sua testa e che ora riesce a ripetere senza particolare sforzo. E' bello anche notare come si diverte a parlare, capendone l'importanza e apprezzando la comodita' del comunicare con gli altri. Va detto anche che proprio per questi miglioramenti, i suoi "rapporti sociali" stanno subendo un'importante svolta. Quando in piscina qualche estraneo gli rivolge la parole chiedendogli per esempio "sei venuto in piscina? hai nuotato bene? hai fatto i tuffi?" lui risponde a tono senza timidezza con frasi del tipo "eh, mamma nonna ca brum brum. babamme giu'. cia' nonna. nonno brum brum." che sarebbe a dire "eh si', sono venuto qui con la mamma e con la nonna in pulman. sono andato sotto l'acqua. ho detto ciao alla nonna. il nonno ci viene a prendere con la macchina." Quando per strada qualcuno lo saluta lui risponde con "cia'!" Quando scendiamo dal pulman, saluta tutti. Nello spogliatoio della piscina canta la sua canzone della luna (inventata da lui qualche settimana fa) "cia' lula, cia'". E' molto positivo per noi vederlo cosi' aperto ed estroverso anche verso chi non conosce.
Ma ora, bando alle ciance. Ecco la lista delle new entries nel vocabolario di Emanuele:
pipi' (fino alla scorsa settimana pipi senza accento);
ciccia (salciccia, lo dice da molto tempo ma mi ero sempre dimenticata di metterlo in lista);
pim pam (la palla);
pupu (pingu, l'unico cartone animato che gli piace guardare);
tictac (caramella tictac e in genere ogni caramella);
mamata (marmellata);
emone (limone);
chicchi (denti e chicchi non scoppiati di pop-corn);
po-con (pop-corn);
po-pon (il pon-pon del suo berrettino);
ci-cin (cin-cin, il brindisi);
tappo;
plipla (pila che usa per farsi luce nel suo igloo -glu- ikea);
lula (la luna);
tutto zozzo (per dire che e', appunto, tutto zozzo);
occhio;
iuiuiu brum brum (ambulanza);
apetta un po' (aspetta un po');
la', li', ca (la', li', qua);
ci (si'.... grande conquista!!!!! contro un centinaio di NO al giorno, ora riusciamo a sentire anche 3 o 4 SI'!!!!!).
A questa lista, devo anche aggiungere qualche rudimento di inglese (duck - papera, car - macchina), di piemontese (ciau bale, neh.....) e un'imprecazione (pale! - che palle!).
Non chiamate telefono azzurro.....